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Immagine del redattoreNina Ferrari

La guardiana di storie: cosa significa essere un biografo


Nina Ferrari cosa significa essere un biografo - Il Tuo Biografo

Sono passati pochi giorni da quando ho terminato la seconda sessione d'interviste per la creazione di una biografia che il suo protagonista terrà tra le proprie mani tra qualche mese. È una grande emozione per me. Terminare una sessione d'interviste significa avere con me tutto il materiale che andrà a comporre quell'opera: significa, in parole povere, essere da ora in poi la guardiana di quella storia.

In questo periodo mi sono stati affidati in particolare due grossi progetti biografici. Densi di avvenimenti, di riflessioni e di colpi di scena esistenziali, i loro protagonisti sono degli uomini nati negli anni '30 del Novecento. Ascoltandoli, ho spesso avuto l'impressione di trovarmi di fronte a un piccolo compendio di storia scritto in soggettiva, come se dalle loro memorie sgorgassero atmosfere che prima conoscevo solo grazie al cinema e alle mie letture. Oggi comincio a capirle anche grazie all'immedesimazione con il loro percorso esistenziale, di cui conosco i tratti salienti come se si trattasse della biografia di un vicino parente o di un personaggio raccontato e studiato con passione. È una inusuale ma appagante sensazione.

Uno degli aspetti che più amo del mio mestiere è come mi capiti di conoscere in modo approfondito l'identità di persone che poco prima non avevo neppure mai incontrato. È come quando leggi un libro che ti trascina nel suo mondo, di cui non stai solo leggendo la trama, ma grazie a cui entri profondamente in un'altra dimensione, come se fosse la tua storia. E poi, chiusa l'ultima pagina, ti ritrovi a passeggiare per la strada avendo la sensazione di essere accompagnato da qualcuno che non fa parte della tua vita quotidiana, ma che senti vicino come se vi appartenesse.


Nella vita, se siamo fortunati, possiamo dire di conoscere a fondo quanti individui? Tre? Cinque? Otto? Tutti i nostri incontri, gran parte delle nostre amicizie, avvengono entro un contesto sociale definito, dove ognuno di noi, in misura maggiore o minore, deve mantenere la propria parte. Ma nel mio mestiere questo discorso viene completamente ribaltato, perché, affinché il mio lavoro sia ben fatto, ho bisogno che chi si racconta sappia di potersi fidare di me come del suo amico più caro. Sarò discreta e non giudicherò mai. Ascolterò pazientemente e vorrò saperne di più, perciò indirizzerò il discorso per andare sempre un po' più a fondo.

Ecco, come biografa io ho la straordinaria opportunità di far calare quel sipario sociale per ritrovarmi subito dietro le quinte, un po' più vicina all'interiorità. Ho la possibilità di capire i meccanismi di un'esistenza, di indugiare sui perché della vita e di scandagliare cosa queste persone pensino realmente proprio perché il mio compito è restituire un'immagine e un racconto fedele della loro identità. Chi viene intervistato da me sa di potermi raccontare tutto, anche parti di sé che non desidera che vengano inserite nell'opera finale. E a volte lo fanno, solo per il piacere di poter esprimere quella riflessione almeno una volta, apertamente, a un altro essere umano che è lì per loro. Non sono una psicologa, ma una persona dotata di una sensibilità che può contenere tante storie diverse, o tante sfumature di una stessa storia.

In questi ultimi mesi, in cui mi sono trovata a parlare con alcune persone piuttosto mature, mi sono resa conto di quante esperienze compongano una vita, di quante fasi possano susseguirsi una a all'altra e di come praticamente a nessuna età sia lecito pensare che non vi siano ancora incredibili avventure da abbracciare. L'ho già detto altrove, ma devo ribadirlo: mentre ascolto certe storie, e capisco come i loro protagonisti abbiano affrontato i loro ostacoli, abbiano risolto i loro conflitti o non abbiano perso determinazione, io in realtà trovo spunti per migliorare me stessa. Questo è il valore profondo di una biografia rispetto a un romanzo d'invenzione (e sia ben chiaro, io amo i romanzi!): è successo, questa persona è qui a raccontarlo, e forse potrebbe succedere ancora. Io che sono guardiana di molte storie lo so.


Ma, mentre rifletto su questo, mi accorgo che in fondo ogni lettore di biografie lo sa bene, perché tutti noi che le amiamo siamo a modo nostro guardiani di storie. Fino a quando esse rimarranno impresse nella nostra memoria, il loro valore e il loro intimo messaggio continuerà a trasmettere il proprio senso e, se siamo bravi, continueremo a usarlo per allargare gli orizzonti della nostra riflessione sulla vita.

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