«Il sognatore non desidera nulla,
perché è superiore ai desideri, perché ha tutto,
perché è satollo, perché è lui stesso l’artefice della sua vita
e se la crea ogni ora, secondo una nuova volontà»
Fëdor Dostoevskij
Le notti bianche
Fëdor Michajlovič Dostoevskij (1821-1881) è considerato uno dei padri della letteratura russa e uno dei massimi autori della letteratura mondiale. La sua vita fu segnata da diversi eventi traumatici che, se da un lato gli arrecarono profonde sofferenze, dall'altro forse gli permisero di capire la natura umana come quasi nessun altro autore prima di lui. Vocato alla scrittura fin da giovanissimo ma costretto a più riprese alla vita militare dalle circostanze della vita, Dostoevskij si barcamenò per tutta la sua esistenza tra fugaci momenti di gloria e la lotta per la sopravvivenza, sia a causa del vizio del gioco, che per i problemi di salute che lo tormentavano: era infatti epilettico e, negli ultimi anni della sua vita, era gravemente malato ai polmoni. Proprio per un ultimo fatale attacco perse la vita ad appena sessant'anni.
In un dettagliato approfondimento sul blog de Il Tuo Biografo abbiamo già parlato della biografia di Dostoevskij: della sua vita avventurosa, del suo lato più privato e della sua produzione letteraria. Se vuoi saperne di più, clicca qui.
Le Notti Bianche, da cui è tratto l'estratto in cima a questa pagina, è un breve romanzo giovanile di Fëdor Dostoevski. Pubblicato nel 1848, il suo titolo prende spunto dal fenomeno astronomico per cui, nel Nord Europa, in estate il sole tramonta a notte tarda. Il romanzo fu composto in un periodo di grande prolificità per lo scrittore, che pure, proprio un anno prima della stampa del suo romanzo breve, aveva fatto esperienza per la prima volta di un grave attacco epilettico.
Quattro notti bianche fungono da sfondo temporale al racconto, in cui un ragazzo, sognatore e idealista e isolato dal mondo, passeggia solitario per le strade di San Pietroburgo. Proprio in una di queste notti, il giovane incontra una fanciulla, sola come lui, con cui si incontra anche nei giorni successivi. I due, avvolti dalla magia delle notti bianche, intrecciano racconti e confidenze che sembrano dare nuova speranza al ragazzo: quella di un'esistenza diversa, priva di solitudine e contraddistinta dall'amore. La ragazza, tuttavia, sta attendendo a sua volta l'amore della sua vita, con cui si era data appuntamento un anno prima proprio in quelle strade. Nel momento stesso in cui la ragazza si accorge di dover dimenticare il suo vecchio amore per lasciare spazio a quello del suo nuovo amico sognatore, l'uomo un tempo amato ricompare per lei, mantenendo fede alla promessa di un anno prima. Il sognatore rimane solo, destinato a inabissarsi ancora una volta nelle proprie fantasie.
Nonostante si tratti di un'opera giovanile, Le notti bianche anticipa alcuni dei temi che saranno cari a Dostoevskij anche nei suoi anni più maturi: dal potere dell'immaginazione che si scontra con l'ineluttabilità del mondo, agli incontri autentici col prossimo che, rispecchiando la sua profonda spiritualità, possono rappresentare ragione di salvezza, Le notti bianche è un piccolo gioiello da leggere in un soffio.
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