Capire cosa fare della nostra vita è uno di quei pensieri che spesso finiscono per ossessionarci nel corso di una rilevante porzione della nostra esistenza. È una questione di compromesso: cosa so fare meglio? Cosa mi piace fare? E, soprattutto, in che modo coniugare la risposta a queste due domande a un terzo, spesso molto più gravoso quesito, ovvero: in che modo riuscire a guadagnare abbastanza da tutto questo?
C'è chi opterà per un compromesso al ribasso, che gli permetta di vivere appieno le proprie passioni al di fuori di ciò di cui si occupa - si tratta di una scelta comune e anche piuttosto comprensibile, che tuttavia dovrebbe sempre ricordarci di limitare al minimo i nostri discorsi con gli altri su cosa si fa nella vita: che senso ha parlare di ciò che ci permette di dedicarci a ciò che conta davvero per noi, tralasciando quest'ultimo aspetto cruciale dal nostro confronto con gli altri?
E c'è invece chi cercherà di seguire i propri sogni e di costruirvi attorno la propria professione. Quando si pensa ai sogni rappresentati in immagini è impossibile non andare subito a Steven Spielberg e alla sua poetica cinematografica. Spielberg, regista di capolavori come E.T. L'extraterrestre, dei vari Indiana Jones o del più recente Il ponte delle spie, ha fatto della rappresentazione dei sogni di adulti e bambini, e della raffigurazione di sentimenti e valori positivi, la propria peculiare cifra stilistica.
Perciò, quando si parla di sogni, lo si può probabilmente definire un esperto: non a caso proprio di questo genere di sogni ha recentemente parlato in un suo discorso, di cui qui vi proponiamo un estratto sottotitolato in italiano: «Io non ho mai avuto scelta... un sogno è qualcosa che non ti aspetti entrasse nella tua vita. I sogni ti assalgono sempre alle spalle, certo non ti colpiscono direttamente in faccia. [...] Talvolta i sogni sussurrano, [...] certo non urlano mai. Sono difficili da cogliere. Quindi ogni giorno della vostra vita dovete essere pronti ad ascoltare quel sussurro nell'orecchio. E se infine riesci a sentirlo,e magari ti solletica anche un po' il cuore, se si tratta di qualcosa che senti che potresti fare per il resto della tua vita, allora sarà proprio questo che farai, e noi ne potremo godere».
Chi conosce l'inglese, può guardare il video integrale del discorso di Steven Spielberg cliccando qui, scoprendo in che modo Spielberg stesso, ancora adolescente, capì che avrebbe fatto il regista. E a tutti noi non resta che tendere l'orecchio, nella speranza di cogliere un giorno quel sussurro che ci guidi nel capire la nostra vera vocazione. Se invece preferite prima dare un'occhiata a un breve spezzone dell'intervista sottototilato in italiano, lo trovate qui sotto:
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