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Immagine del redattoreNina Ferrari

La biografia di Gabriel García Márquez, narratore politico dal retrogusto magico


Gabriel García Márquez (1927-2014), autore colombiano naturalizzato messicano, è stato uno dei massimi esponenti della letteratura contemporanea in lingua spagnola, in particolare di quella sudamericana, ed è stato insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1982.

Primogenito di sedici fratelli, Márquez nacque nel Nord della Colombia nel 1927, da un telegrafista e una chiaroveggente, anche se nei primi anni della sua vita fu allevato dai nonni paterni, da cui imparò fiabe e leggende tradizionali colombiane. Nel 1937, in seguito alla morte del nonno, il piccolo Márquez si trasferì a vivere in collegio, dove studiò e si diplomò nel 1946. L'anno successivo si trasferì nella capitale della Colombia, Bogotà, dove si iscrisse alla facoltà di Scienze Politiche: presto tuttavia abbandonò gli studi, per via dello scarso interesse che nutriva per quelle materie.

A partire dal 1948, dunque, Márquez intraprese la carriera di reporter e giornalista, lavorando per diverse testate per i successivi dieci anni, duranti quali viaggiò sia attraverso l'Europa che il Sud America. Nel 1958 sposò Mercedes Barcha, da cui avrebbe avuto due figli. L'anno successivo, subito dopo la sua ascesa al potere, conobbe a Cuba Fidel Castro, con cui iniziò un'importante amicizia, più letteraria che politica, ma che nel corso degli anni gli avrebbe costato la possibilità di visitare gli Stati Uniti.

Proprio al periodo tra la metà degli anni Cinquanta e degli anni Sessanta risale la prima importante produzione letteraria di Gabriel García Márquez. Nel 1967 scrisse la sua opera maggiore, Cent'anni di solitudine, che nel corso degli anni sarebbe stato tradotto in trentasette lingue e avrebbe venduto più di venti milioni di copie. Cent'anni di solitudine racconta la parabola e i destini intrecciati di una famiglia colombiana nel corso di sette generazioni ed è uno dei massimi esempi del cosiddetto Realismo Magico, corrente letteraria abbracciata magistralmente da alcuni autori della letteratura Sudamericana del XX secolo, come Julio Cortázar, Jorge Luis Borges (a cui il blog de Il Tuo Biografo ha dedicato uno speciale approfondimento) e, naturalmente, Márquez stesso.

La vita letteraria di Márquez fu divisa, nel corso degli anni Settanta, tra giornalismo, politica e narrativa. In particolare dal punto di vista politico si interessò al destino del popolo cileno e al colpo di Stato che nel 1973 portò alla morte del presidente Allende. La posizione politica dello scrittore, amico personale di Fidel Castro, si delineava sempre più smaccatamente su posizioni socialiste.

Nel 1982 Márquez fu insignito del prestigioso Premio Nobel per la letteratura, con la seguente motivazione: «Per i suoi romanzi e racconti, nei quali il fantastico e il realistico sono combinati in un mondo riccamente composto che riflette la vita e i conflitti di un continente». Risale agli anni Ottanta la pubblicazione di ulteriori capolavori come Cronaca di una morte annunciata e L'amore ai tempi del colera (a quest'ultimo intramontabile romanzo il blog de Il Tuo Biografo ha dedicato un approfondimento, che puoi leggere cliccando qui).

Alla fine degli anni Novanta all'autore colombiano fu diagnosticato un linfoma: la malattia lo spinse a raccogliere le sue memorie nel volume Vivere per raccontarla, pubblicato nei primi anni Duemila, seguito dopo poco dalla raccolta di articoli e riflessioni Non sono venuto a fare discorsi. Negli ultimi anni della propria vita, Márquez, ormai ottuagenario, si ritirò a vita privata, colpito dai primi segni di demenza senile. Si spense nell'aprile del 2014 a Città del Messico, per alcune complicazioni dovute alla polmonite.

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Per sfogliare tutti gli articoli che il blog de Il Tuo Biografo ha dedicato a Gabriel García Márquez, clicca qui.

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