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Immagine del redattoreNina Ferrari

«La storia di Luca», la cui mamma era malata - episodio 2


Vi abbiamo raccontato come è nato il progetto de «La pazienza dei sassi»...

E con la pubblicazione del primo episodio de «La storia di Luca», che ha ispirato l'albo illustrato, avete avuto modo di scoprire perché l'albo illustrato si intitola così...

Perché i sassi sono le cure che la mamma deve affrontare e raffigurano il tempo a misura di bambino. Ogni volta che un ciclo di cure finisce, la famiglia di Luca rimpiazza un sasso con una piantina, simbolo di speranza e positività. Ma ci vuole tanta pazienza per vedere finalmente un sasso trasformarsi in piantina!

In questo secondo episodio Luca deve confrontarsi con cose nuove e sconosciute: con le cure della sua mamma e i suoi cambiamenti fisici e abitudini diverse dal solito. Ma, quando le si affrontano tutti insieme, anche queste cose fanno meno paura.

Troverete il secondo episodio de «La storia di Luca» dopo questa breve introduzione!

Una nota introduttiva su «La pazienza dei sassi»:

Spiegare ai propri figli la malattia, con il suo contenuto doloroso e i cambiamenti della routine familiare, è una questione delicata per cui ci vogliono parole e immagini giuste. Ierma Sega, scrittrice e mamma, nel 2013 non solo ha scoperto di essere malata di tumore, ma ha anche dovuto affrontare questo difficile percorso con i suoi due figli, Luca ed Eva, che allora avevano solo 9 e 8 anni, cercando di rendere comprensibile con le proprie parole cosa voglia dire avere il cancro e cosa sarebbe cambiato nella loro famiglia. Cosa accadrà ora? Cosa significa che la mamma è malata? Sono domande a cui bisogna saper rispondere con chiarezza e delicatezza.

In seguito a quest'esperienza, Ierma Sega ha deciso di creare, assieme all'illustratrice Michela Molinari, il libro che ancora non c'era e che lei avrebbe tanto voluto avere: «La Pazienza dei sassi», un albo illustrato che funga da strumento e da sostegno ai genitori che si trovano a dover affrontare l'argomento della malattia con i propri figli. Ispirato alla propria esperienza biografica ma rivolto a tutti, studiato assieme a diversi esperti del mondo clinico ed educativo, «La Pazienza dei sassi» è un progetto editoriale di cui abbiamo già parlato proprio qui nel blog qualche giorno fa, spiegandone sia la storia che le finalità.

Dopo aver incontrato diversi ostacoli nel mondo editoriale, le autrici hanno deciso di autoprodursi: credono fermamente nella necessità che questo libro esista e perciò sperano di trovare sostegno nel suo potenziale pubblico: infatti, a partire dal 9 aprile 2018, lanceranno una campagna di crowdfunding. Se volete acquistare una o più copie del libro, o semplicemente sostenere il progetto, connettetevi alla pagina Indiegogo de «La Pazienza dei sassi» e contribuite alla sua realizzazione!

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Aggiornamento estivo (2018): La campagna di crowdfunding è andata a buon fine: se desideri acquistare una copia de La pazienza dei sassi può ordinarlo nella tua libreria o, se vuoi comperarlo online, clicca qui.

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«La Pazienza dei sassi» nasce da un racconto molto più lungo, scritto nel 2015 e intitolato «La storia di Luca». Pubblicato nell'antologia Espressioni di cura - IV edizione 2015, a cura del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano, che potete scaricare interamente cliccando qui, il racconto ha vinto il Premio artistico letterario Espressione di cura nel 2016, con la seguente motivazione: «Per la scrittura lieve e coinvolgente con cui l’autrice descrive un interno familiare adottando il punto di vista di un bambino di nove anni che osserva il percorso terapeutico della madre malata». Se prima di sostenere il progetto volete farvi un'idea dei temi affrontati ne «La Pazienza dei sassi», leggere «La storia di Luca» vi aiuterà a capire.

Per leggere il primo episodio de «La storia di Luca», clicca qui.

Per approfondire la storia del libro «La Pazienza dei sassi», leggi il primo articolo in cui ne ho parlato.

LA STORIA DI LUCA
di Ierma Sega
PARTE SECONDA
La mamma va spesso in ospedale e io spero che sia un posto bello, accogliente e con tanti allegri disegni alle pareti come l’ambulatorio della dottoressa dalla quale vado quando ho la febbre o il male nelle orecchie.
Per la mamma è faticoso anche guidare l’automobile, per questo papà l’accompagna quando deve fare una cura che ha un nome che non ho mai sentito prima: chemioterapia.
La mamma e altre persone che hanno il cancro e fanno la chemioterapia stanno insieme in una stanza mentre le medicine entrano nel corpo passando per un tubicino.
La mamma ha conosciuto tante persone nuove: dottori, infermiere e persone che vogliono guarire. Lei è contenta perché con quelle più simpatiche scambia libri e ricette.
La mamma ha un odore che non riconosco e senza capelli non sembra più lei. Non le piace se tutti la fissano e ha comprato tre berretti, che usa in casa oppure quando esce. Un giorno che era stufa dei berretti ha comprato una parrucca con la sua amica Renata. La mamma per un po’ avrà i capelli finti come quelli della Barbie di mia sorella. Quando sarà guarita i capelli le ricresceranno.
Un giorno che non era troppo stanca, la mamma ha indossato un coloratissimo vestito africano. «Facciamo un concerto?» ha proposto.
Io e Eva abbiamo preso le pentole e le abbiamo suonate come tamburi.
Papà e lo zio Diego hanno fatto festa con noi.
Non è importante avere i capelli se ci si può travestire, divertire, suonare e fare festa tutti insieme!
Io e mia sorella andremo al mare in campeggio col camper dello zio Diego.
Sono proprio contento perché con lui facciamo sempre cose divertenti e avventurose. Andremo al largo con la barca e ci tufferemo in mare aperto e andremo con il risciò a mangiare il gelato. Papà resterà a fare compagnia alla mamma che potrà riposarsi. Dobbiamo avere tanta pazienza, quando la mamma sarà guarita partiremo per una vacanza tutti insieme e sarà bellissimo.
La mamma ha una malattia strana: non sente male da nessuna parte, non ha cerotti né un braccio ingessato.
Per guarire deve prendere un sacco di medicine. Sono così tante… Io non so neanche a cosa servono però lei dice che, insieme al nostro amore, la faranno guarire molto presto.
Tutte queste medicine sono dispettose. Il viso della mamma si è gonfiato, lei è sempre stanca e nervosa, non sopporta la luce e deve evitare i luoghi affollati come i supermercati: non può correre il rischio di prendere neppure un raffreddore perché il suo corpo non è capace di difendersi.
La mamma porta gli occhiali da sole anche in casa. Ogni tanto mangiamo tutti in soggiorno con la vestaglia e gli occhiali scuri e facciamo finta di essere in spiaggia.
Le nostre giornate sono diverse da quando la mamma ha il tumore. Lei non va più a lavorare e non abbiamo preso il cucciolo che desideriamo perché non ha le forze per accudirlo. Gli amici non vengono più da noi e, dopo la scuola, certi giorni andiamo dai nonni o da qualche compagno. Se rimaniamo dai nostri amici a dormire è bello. Quando la mamma starà bene organizzeremo a casa nostra un pigiama party.
La mamma è stata tantissime volte in ospedale e finalmente ha terminato la prima delle sue cure. Le abbiamo comprato una piantina dai fiori profumati.
Ho lo stomaco leggero e mi sembra di respirare meglio.

Sostieni il progetto de La Pazienza dei Sassi contribuendo come puoi alla campagna di crowdfunding su Indiegogo!

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Aggiornamento estivo (2018): La campagna di crowdfunding è andata a buon fine: se desideri acquistare una copia de La pazienza dei sassi può ordinarlo nella tua libreria o, se vuoi comperarlo online, clicca qui.

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