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Immagine del redattoreNina Ferrari

Se vuoi difenderti dal mondo, impara a leggere e a scrivere


Viviamo in un mondo complesso.Prenotare un biglietto del treno, effettuare un pagamento, accettare i termini e le condizioni del servizio che abbiamo appena addocchiato, acquistare un prodotto tecnologico su un sito di e-commerce, accettare un nuovo lavoro e firmare un contratto, sono tutte operazioni automatiche per chi sa come farle, ma discretamente complesse quando si tratta di una novità. Per chi non sia avvezzo alla lettura e alla comprensione dei testi che si trova davanti - spesso opportunamente scritti in modo difficile perché ci si spazientisca e si lasci perdere - tutte queste azioni quotidiane rappresentano una sequenza interminabile di scogli che sembrano essere sistemati lì dall'universo apposta per tramare contro di noi. Quando senti che le cose stanno così, l'unica soluzione è ottenebrare la mente con qualche video di gattini, che almeno regalano una risata e non ti fanno mai sentire inadeguato.

Non che io voglia giustificare la pratica di rendere difficile ciò che è semplice: mai. Ma il mondo è spesso fatto così, e non abbiamo che questo. Inoltre, molti argomenti sono davvero complessi, e ci riguardano tutti: non è che si possa rendere facile un argomento articolato solo perché alla quinta riga di discorso ci annoiamo, anche se certo la chiarezza esplicativa è una dote gloriosa e forse non abbastanza onorata.

Avere un adeguato equipaggiamento per affrontare la vita è la condizione minima richiesta per non subire ciò che ci circonda. Il problema è che, quando ci sembra di patire un'ingiustizia - che a volte è davvero tale e altre invece è semplicemente la conseguenza negativa non preventivata di una nostra azione - la nostra tendenza è quella di arrabbiarci, il più delle volte col mondo esterno che non capiamo. E, se non lo capiamo, chissà perché pensiamo che sia colpa sua. Questo non aiuta l'umore generale del nostro ambiente, specialmente nella relazione con gli altri, verso cui non potremo che diventare sospettosi.

Nel frattempo, mentre la nostra società diventava più complessa, non è che la maggior parte delle persone abbia cominciato a leggere di più, che è notoriamente una pratica consolidata per allenarsi a comprendere qualsiasi tipo di comunicazione e a interpretarla. (Ve li ricordate i riassunti delle medie? Mesi e mesi su articoli di ogni tipo e ogni volta la stessa consegna: riassumi questo testo e spiega il suo singnificato. Ecco: a questo servivano!). Anzi: le vendite delle riviste e dei giornali sono calati, i tassi di vendita dei libri sono rimasti, di anno in anno, più o meno stabili - e in Italia non sono mai stati alti - e la digitalizzazione del mondo dell'informazione ha portato le notizie sugli schermi, che ospitano più volentieri immagini che parole; basti notare le cosiddette infografiche, che sostituiscono molto spesso l'analisi scritta dei fatti di cui, ironia della sorte, si vorrebbe parlare; o l'abuso di immagini che secondo alcuni dovrebbero dire di per sé la verità, ma poi vengono sempre comunque interpretate secondo la propria inclinazione personale.

Eppure la questione della lettura - e della comprensione dei testi, per non parlare della scrittura e dell'esposizione verbale di un qualsiasi argomento - è profondamente legata alla nostra capacità di affrontare e di difenderci dal mondo. Perché, per quanto ormai molte delle nostre azioni siano mediate da una macchina, alla fin fine la vita è rimasta interazione umana, relazione e spesso anche parola - di certo comunicazione. La necessità di comprenderci l'un l'altro non è affatto passata di moda, anzi.

Non importa se c'è uno schermo a separare me da Mario Rossi, che di volta in volta sarà un impiegato del comune, un tizio con cui discuto su un social network o un politico che parla alla televisione. Capire Mario Rossi e farmi capire da Mario Rossi sono ancora il fulcro della vita, anche se nel frattempo ho deciso di annacquare il mio scontento nei suoi confronti con una partita a Candy Crush - strategia sacrosanta sul breve periodo, ma sul lungo? A volte Mario Rossi avrà difficoltà a spiegarsi, a volte avrà una giornata storta e altre si rivolgerà a noi con la precisa intenzione di fregarci. Capire tutto questo non è secondario e saper rispondere a tono, anche in modo formale, sia a voce che in forma scritta, ci renderà persone capaci di stare a questo mondo, di difendersi quando necessario e, con un po' di bravura e fortuna, anche di vincere le micro-battaglie quotidiane. Che, quando sono tante e capitano tutte di seguito, cominciano ad assumere un peso importante nel computo generale della vita.

A volte ci arrabbiamo perché il mondo è troppo complesso o inaspettatamente ingiusto, ma forse dovremmo domandarci più spesso come contribuire a renderlo più chiaro e comprensibile. Possiamo scegliere di vivere in una casa sperduta nel nulla e snobbare completamente il resto del genere umano, certo: è un'opzione drastica, ma comprensibile, e senza dubbio elimina parte del problema. Se però non vogliamo né possiamo esimerci dal frequentare la società, cominciare a leggere e a scrivere di più potrebbe rivelarsi il metodo giusto per imparare a decrifrare il mondo che ci circonda: siamo accerchiati di simboli di tutti i tipi - è dunque tempo di capire come dominarli, per riottenere quel potere sul nostro piccolo giardino che è l'unica soluzione per renderci più abili e un po' più felici. 

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