Vi abbiamo raccontato come è nato il progetto de «La pazienza dei sassi»...
E, con il primo e il secondo episodio de «La storia di Luca», che ha ispirato l'albo illustrato, avete avuto modo di scoprire un po' meglio il mondo del piccolo Luca e perché l'albo illustrato si intitola così...
Non tutti i sassi sul davanzale della casa di Luca, che sono la rappresentazione del tempo a misura di bambino, sono stati rimpiazzati da una piantina: la mamma deve ancora affrontare alcune cure prima di essere guarita! Ci vuole tanta pazienza per vedere finalmente un sasso trasformarsi in piantina...
Troverete il terzo e ultimo episodio de «La storia di Luca» dopo questa breve introduzione!
Spiegare ai propri figli la malattia, con il suo contenuto doloroso e i cambiamenti della routine familiare, è una questione delicata per cui ci vogliono parole e immagini giuste. Ierma Sega, scrittrice e mamma, nel 2013 non solo ha scoperto di essere malata di tumore, ma ha anche dovuto affrontare questo difficile percorso con i suoi due figli, Luca ed Eva, che allora avevano solo 9 e 8 anni, cercando di rendere comprensibile con le proprie parole cosa voglia dire avere il cancro e cosa sarebbe cambiato nella loro famiglia. Cosa accadrà ora? Cosa significa che la mamma è malata? Sono domande a cui bisogna saper rispondere con chiarezza e delicatezza.
In seguito a quest'esperienza, Ierma Sega ha deciso di creare, assieme all'illustratrice Michela Molinari, il libro che ancora non c'era e che lei avrebbe tanto voluto avere: «La Pazienza dei sassi», un albo illustrato che funga da strumento e da sostegno ai genitori che si trovano a dover affrontare l'argomento della malattia con i propri figli. Ispirato alla propria esperienza biografica ma rivolto a tutti, studiato assieme a diversi esperti del mondo clinico ed educativo, «La Pazienza dei sassi» è un progetto editoriale di cui abbiamo già parlato proprio qui nel blog qualche giorno fa, spiegandone sia la storia che le finalità.
Dopo aver incontrato diversi ostacoli nel mondo editoriale, le autrici hanno deciso di autoprodursi: credono fermamente nella necessità che questo libro esista e perciò sperano di trovare sostegno nel suo potenziale pubblico: infatti, a partire da oggi, 9 aprile 2018, lanceranno una campagna di crowdfunding. Se volete acquistare una o più copie del libro, o semplicemente sostenere il progetto, connettetevi alla pagina Indiegogo de «La Pazienza dei sassi» e contribuite alla sua realizzazione!
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Aggiornamento estivo (2018): La campagna di crowdfunding è andata a buon fine: se desideri acquistare una copia de La pazienza dei sassi può ordinarlo nella tua libreria o, se vuoi comperarlo online, clicca qui.
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«La Pazienza dei sassi» nasce da un racconto molto più lungo, scritto nel 2015 e intitolato «La storia di Luca». Pubblicato nell'antologia Espressioni di cura - IV edizione 2015, a cura del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano, che potete scaricare interamente cliccando qui, il racconto ha vinto il Premio artistico letterario Espressione di cura nel 2016, con la seguente motivazione: «Per la scrittura lieve e coinvolgente con cui l’autrice descrive un interno familiare adottando il punto di vista di un bambino di nove anni che osserva il percorso terapeutico della madre malata». Se prima di sostenere il progetto volete farvi un'idea dei temi affrontati ne «La Pazienza dei sassi», leggere «La storia di Luca» vi aiuterà a capire.
Per leggere il primo episodio de «La storia di Luca», clicca qui. Per leggere il secondo, clicca qui. Per approfondire la storia del libro «La Pazienza dei sassi», leggi il primo articolo in cui ne ho parlato.
LA STORIA DI LUCA
di Ierma Sega
PARTE TERZA
La macchia si è rimpicciolita ma la mamma deve fare anche un’operazione chirurgica per toglierla del tutto, dovrà rimanere in ospedale alcuni giorni.
Mi sento strano, non sono mai stato casa di notte senza la mamma, se mi viene paura andrò a dormire nel lettone con papà.
Penseremo forte forte la mamma mandandole tanta energia. La dottoressa le farà un taglietto per togliere il tumore. La mamma non sentirà male perché prima respirerà una specie di aria che fa dormire e non ci si sveglia nemmeno se qualcuno ti dà un pizzicotto.
Da quando è tornata a casa la mamma esce spesso a fare delle passeggiate perché è meno stanca e stare all’aria aperta le mette buonumore. Ma non è ancora guarita. Tutti i giorni deve andare in ospedale per fare una cura che si chiama radioterapia. La mamma si sdraia su un lettino e una macchina che sembra un’astronave fa uscire da una specie di occhio delle cose invisibili che si chiamano raggi x.
La mamma ha terminato la cura con la macchina spaziale. Per farle una sorpresa, io e Eva abbiamo comprato la torta con i nostri soldini. La mamma era strafelice, ci ha dato tanti baci e ha detto che siamo i suoi bambini grandi e bravissimi.
La mamma è tanto fiera di noi! Io mi sento molto alto. Sicuramente papà dovrà segnare una tacca più alta sul muro.
La mamma è finalmente venuta a prenderci a scuola dopo tanto tempo che non lo faceva. Non porta più la parrucca ma i miei compagni non l’hanno riconosciuta subito perché i suoi capelli nuovi sono molto corti e marrone.
È così bella la mia mamma! Tutta la scuola ha fatto il tifo per lei, come quando noi incitiamo Eva nelle gare. Le maestre le hanno scritto e telefonato tante volte per sapere come stava.
La mamma non ha partecipato alle feste con i genitori. A quella di Natale stava così male che è dovuta correre all’ospedale e papà è rimasto con lei tutto il tempo. Le maestre le hanno mandato fotografie delle nostre recite e le hanno raccontato i progressi che facciamo in tutte le materie. Però potevano non dirle di quella volta che è venuta la supplente e io mi sono nascosto nell’armadio...
La mamma deve ancora fare una lunga cura che si chiama terapia biologica. In ospedale le infermiere le daranno una medicina che, come la chemioterapia, entra nel sangue passando per un tubicino. Dopo questa cura la mamma sarà guarita!
Adesso la mamma va in ospedale da sola. Indossa sempre il foulard rosso con le coccinelle perché dice che le dà molta energia. Io e Eva abbiamo inventato per lei una filastrocca dai poteri magici: “Coccinella rossa fai una magia e il male della mamma porta via”. La recitiamo insieme prima di uscire e la ripetiamo anche mentre andiamo a scuola. La mamma ha raccontato della nostra filastrocca alle sue amiche dell’ospedale e ha regalato a tutte una piccola coccinella portafortuna di legno.
La mia mamma oggi termina le cure in ospedale.
La mia mamma è guarita, guarita per davvero.
Ho voglia di correre e di cantare e mi sento leggero come un palloncino in mezzo al cielo.
Mamma e papà hanno detto che siamo stati bravissimi, forti e coraggiosi.
Poi tutti quattro ci siamo stretti in un super abbraccio del cangurino, un abbraccio speciale che abbiamo inventato noi dove il più bravo è quello che riesce ad appiccicarsi di più agli altri come fanno i piccoli nel marsupio di mamma canguro. Sono arcisicuro che, in tutto il mondo, nessuno riuscirà mai a farne uno altrettanto grande.
FINE.
Oggi, 9 aprile, parte la campagna di raccolta fondi per poter stampare e mettere a disposizione di tutte le famiglie che ne hanno bisogno l'albo illustrato de «La Pazienza dei sassi». Se, come noi, anche tu credi in questo prezioso progetto, visita la pagina di Indiegogo dedicata a «La Pazienza dei sassi» e sostieni la campagna di crowdfunding che porterà alla sua pubblicazione!
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Aggiornamento estivo (2018): La campagna di crowdfunding è andata a buon fine: se desideri acquistare una copia de La pazienza dei sassi può ordinarlo nella tua libreria o, se vuoi comperarlo online, clicca qui.
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