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Immagine del redattoreNina Ferrari

Per dare valore al tempo, fai qualcosa di memorabile ogni giorno


Rendere memorabile la propria vita - Il Tuo Biografo - blog

Una delle più grandi fregature della vita è accorgersi del tempo che è passato senza essersi resi conto di come è fuggito via. Guardarsi indietro e non ricordare come sono trascorsi gli ultimi sei mesi, gli ultimi due anni: questo accade perché non ci siamo concessi di rendere speciale il nostro tempo, di renderlo memorabile. È una sensazione è molto più comune tra gli adulti che tra i giovani. Perché?

Quando si è ragazzi, nel pieno della formazione, il tempo appare denso, stratificato e vario e non esiste un periodo uguale all'altro. Ogni ragazzo ha un obiettivo inconscio: crescere, scoprire, fare nuove esperienze. E il tempo della giovinezza è così formativo proprio perché tutto è nuovo e tutto deve ancora essere esperito. Le amicizie, gli amori, lo studio: anche la vita più banale di un ragazzo è piena di soprese e di costruzione.

Chi ha deciso di costruire una famiglia, soprattutto nei primi anni di vita del proprio bambino, vive lo stesso tipo di esperienza, ma attraverso i progressi e le scoperte di qualcun altro. Il mondo diventa soprendente non perché sia di fatto cambiato, ma perché un figlio sa mostrarci un nuovo punto di vista sorpreso e sorprendente della realtà: che improvvisamente riusciamo vedere con occhi nuovi, condito di tanta minuta bellezza. Quando mettiamo al mondo un figlio, il nostro senso del tempo cambia, ci vediamo in prospettiva non più solo come figli di qualcuno, ma anche come genitori, e cominciamo a interessarci di più anche delle nostre radici. Siamo inseriti in una catena più grande, a cui diamo senso perché ci dà senso.

Esistono fasi della vita che naturalmente ci pongono in una prospettiva diversa rispetto al tempo che viviamo, ma, esaurito naturalmente ognuno di questi periodi, la tentazione di molti è quella di adagiarsi in un continuo ripetitivo presente. Ebbene, gli esempi che ho appena fatto mostrano come porsi nuovi obiettivi, cambiare punto di vista, rompere gli schemi a cui siamo abituati sia esattamente il modo per rendere memorabile la nostra vita: memorabile è tutto ciò che ha un significato sufficientemente grande da essere ricordato. Guardando al passato, se ricordiamo una giornata con esattezza sapremo di non averla sprecata - del resto, persino i momenti più dolorosi ci insegnano qualcosa in più di noi stessi, anche ciò che avremmo fatto volentieri a meno di sapere.

E allora? Come rompere gli schemi, come svoltare i nostri giorni in maniera che ci appaiano più pieni? Innanzitutto, è importante pensare a cosa ci piace fare: qualsiasi progetto ci riuscirà meglio se affonda le sue radici in ciò che ci dà piacere - che può essere immediato, come capita con una bella passeggiata in un giorno di sole, oppure derivato dalla soddisfazione della costruzione, come quando ci prendiamo cura del nostro giardino. In secondo luogo, cominciamo ad accudire ogni giorno il nostro nuovo obiettivo, anche se solo per pochi minuti.

Possiamo decidere di visitare nuovi luoghi sempre ignorati vicino a casa nostra o fotografare un panorama che ci colpisce, un dettaglio che ci affascina; possiamo riflettere sul fatto di investire il nostro tempo e le nostre risorse in una causa che ci sta a cuore - che può essere rivolta al mondo o alle persone, o a tutte e due le cose - o spalancare i nostri orizzonti sullo studio di una lingua sconosciuta, una materia che ci è ancora estranea, o metterci in testa di leggere tutti i libri del nostro autore preferito: è incredibile quanto la cultura e il dialogo silenzioso e universale con i grandi autori riesca a dare un senso alla nostra vita interiore anche stando immobili.

Il nostro tempo ha senso solo quando lo scandiamo con azioni che lo rendano memorabile. Fare grandi cose, seguire progetti importanti, ovviamente può essere una strada percorribile soprattutto per chi ha grande energia. Ma la bellezza della vita spesso si nasconde tra le sue pieghe più piccole ed è un peccato rischiare di ignorarle solo perché sono più silenziose. Il senso, prima che attorno a noi, è dentro di noi. E basta davvero poco per coltivarlo ogni giorno.

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