«Amare senza permettere a un amore di diventare un ostacolo»
Ebbene: io non sono e non sarò mai un ostacolo, un handicap. Io so che esistono cose ancora più grandi dell’ amore di una persona o dell’amore per una persona.
Ad esempio, un sogno. Ad esempio, una lotta. Ad esempio, un’idea.
Oriana Fallaci
Lettera ad Alekos Panagulis
Oriana Fallaci (1929 - 2006) è stata una giornalista e una scrittrice (anche se lei avrebbe preferito essere chiamata "scrittore"!) italiana. Della sua biografia, della sua formazione come giornalista e intervistatrice, come autrice e pensatrice, abbiamo già scritto lungamente in questo post, dove ho scelto di illustrare nel dettaglio la storia della sua vita sia attraverso le opere pubblicate nel corso della sua esistenza che attraverso quelle postume.
Postuma è anche l'opera citata in questo post: si tratta di uno stralcio ritagliato da una lettera che Fallaci scrisse al suo compagno Alekos Panagulis durante la loro appassionata e travagliata relazione negli anni Settanta. Nel 2016, infatti, Rizzoli ha pubblicato l'epistolario della scrittrice in un volume intitolato La paura è un peccato. Lettere da una vita straordinaria: vi sono raccolti gli scambi epistolari di una vita intera, da quelli rivolti ai grandi personaggi della storia - da Giulio Andreotti a Fidel Castro, da Shirley Mac Lane a Ingrid Bergman - alla corrispondenza più privata, come quella indirizzata appunto a Panagulis o ai suoi amici più cari. Fallaci non amava scrivere lettere, perché la distoglievano dal suo obiettivo primario, che era dedicarsi ai suoi libri e ai suoi articoli. Tuttavia intrattenne rapporti epistolari con persone di tutto il mondo, con i potenti che hanno fatto la storia e con gli intellettuali che hanno costruito la cultura del Novecento. Come accadeva coi suoi libri, limava la lingua correggendola fino a quando non la reputava perfetta: e infatti le lettere di Oriana Fallaci contenute in questo volume derivano da una selezione attenta delle sue minute, che firmava e datava proprio per tenere traccia dei suoi carteggi nei suoi archivi privati. Fu nel 1973 che Oriana Fallaci incontrò il grande amore della sua vita, Alexandros Panagulis, leader dell'opposizione greca al regime dei colonnelli, perseguitato politico e poeta. La legava a Panagulis un amore totalizzante, che non riguardava solo il loro rapporto romantico, ma anche la stima, l'amicizia e l'ammirazione per la sua capacità di lottare per le proprie idee, la ferma opposizione a ogni tipo di guerra e di fascismo. Dopo la morte di Panagulis, che avvenne in circostanze misteriose nel 1976, Fallaci si ritirò nella cascina familiare nel Chianti per omaggiare la sua memoria con una biografia: la intitolò Un uomo, ovvero tutto ciò che lui era stato per lei negli anni in cui si erano conosciuti.
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