«Essere stati amati tanto profondamente ci protegge per sempre,
anche quando la persona che ci ha amato non c'è più.
È una cosa che ti resta dentro, nella pelle».
J. K. Rowling
Harry Potter e la pietra filosofale
J. K. Rowling, autrice della saga di Harry Potter, quasi non ha bisogno di di presentazioni, anche se qui sul blog de Il Tuo Biografo ci abbiamo provato, almeno raccontando gli anni precedenti al suo favoloso esordio con il primo dei sette romanzi dedicati al maghetto più famoso del mondo. Come molti sanno, infatti, prima di vedere pubblicato il suo primo romanzo J. K. Rowling dovette incassare non pochi rifiuti: la storia di tutte le sue sconfitte, che poi l'hanno portata a capire moltissimo sia su se stessa che sulla vita, l'ho raccontata in questo articolo. Determinata, capace di autocritica e all'occorrenza di correggere il proprio errore per migliorarsi, Rowling ha più volte parlato delle qualità, più umane che artistiche, che secondo lei è necessario avere per realizzare i propri sogni: dalle sue interviste ho ricavato i cinque consigli che, ripetutamente, Rowling ha dato a chi voglia scrivere un romanzo. Ne ho parlato qui.
Harry Potter e la pietra filosofale, da cui è tratta la citazione che introduce questo post, è il libro per ragazzi e adulti che ci porta a incontrare il suo giovane protagonista per la prima volta: e dove scopriamo, proprio assieme a lui, il suo magico destino. Harry infatti non è un ragazzino normale, non è un orfanello che ha perso i genitori in un incidente d'auto, ma è l'erede di una lunga tradizione di maghi, oltre che il figlio di una coppia morta nello scontro finale con Lord Voldemort, un mago così malvagio da non poter neppure essere nominato: e perciò è chiamato a frequentare la magica scuola di Hogwards. Il suo destino stupisce lui come noi e le sue scoperte sono anche le nostre.
Fondamentali nel suo nuovo percorso sono le persone che incontra, che lo sfidano e lo proteggono, dal mezzo-gigante Hagrid, che lo accompagna a Hogwards, ai suoi nuovi migliori amici, ai suoi professori - dalla strega Minerva Mc Granitt, insegnante di Trasfigurazione, all'inquietante mago Piton esperto di Pozioni - ai suoi nuovi antagonisti: come in ogni scuola, infatti, anche a Hogwards c'è qualche bullo di troppo. Soprattutto, su tutti aleggia spaventoso lo spirito di Voldemort, che dallo scontro coi genitori di Harry è uscito molto indebolito, ma non sconfitto. E che, chiaramente, non vede l'ora di potersi rivalere sul nostro piccolo maghetto.
Ciò che rende speciale Harry Potter, oltre al mondo ben costruito, variegato e fantastico che scopriamo assieme a lui, è la morale che comunica al suo lettore, o le morali: dall'importanza che nella nostra vita ha il coraggio che infondiamo nelle nostre azioni, alla necessità dei nostri amici quando affrontiamo le sfide che si parano sul nostro cammino. Ma soprattutto il fatto che l'amore che abbiamo ricevuto da piccoli continui a proteggerci e a sostenerci anche da grandi, come accade a Harry che, pure da orfano, continua a essere difeso dall'amore della sua mamma, che prima di morire l'ha segnato con una magia che lo rende intoccabile a Lord Voldemort. In fondo, il senso della vita, dell'essere genitori e figli, non è proprio questo?
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